Topolino e il piccolo Davy Crockett ** (1955)

Topolino e il piccolo Davy Crockett ** (s. t., poi Mickey Mouse – Li’l Davy, USA 1955, b/n, 86 strisce) Bill Walsh (S) e Floyd Gottfredson (D), strisce giornaliere 27/6-4/10/1955. Topolino sente canticchiare la ballata di Davy Crockett un po’ dappertutto durante l’arco della giornata: finalmente si presenta alla sua porta l’autore, ovvero un bambino abbigliato come il famoso trapper. Si installa in casa di Topolino e la sua grinta spiazza tutti. Mentre Tip ha modo di conoscere il suo rifugio e il suo stile di vita nella foresta, Davy incontra gli unici in grado di indebolirlo e di reprimere la sua sete degli spazi sconfinati: una bambina e un ostinato ispettore scolastico, che lo acciuffa e lo porta a scuola. Aprire uno spiraglio sul 1955 ci mostra un’America molto diversa da quella di qualche anno prima: il fumetto comico aveva avuto un’invidiabile impennata e in storie brevi o strisce autoconclusive consumava al meglio il proprio potenziale (Beetle Bailey era la striscia più venduta del King Features Syndicate), quanto a intrattenimento la televisione calamitava la maggior parte delle attenzioni mentre le sit-com si andavano affermando. Calandoci in quel contesto, è normale che il King richiedesse che almeno i personaggi di matrice umoristica adottassero tutti quanti il formato sketch. Così, in un periodo in cui i quotidiani concedevano sempre meno spazio ai fumetti (le strisce erano rimpicciolite notevolmente e tutte quante ammassate in 2 pagine), omettere qualche striscia, cancellarla completamente dalla propria agenda o esportarla diventava di gran lunga più agevole. Tanto si è detto sulla faccenda e i punti oscuri permangono, ma si evita sempre di riportare che evidentemente la striscia di Topolino interessava ormai ben pochi (i fasti degli anni ’30 erano lontani) e men che meno la sospensione delle continuity di Walsh poteva toccare la Disney: del tutto estranee alla produzione degli albi con la quale non condividevano quasi nessuno dei personaggi secondari, la Disney le considerava complementari rispetto ai comic book Dell/Western, sia sotto l’aspetto remunerativo che promozionale. Inoltre, Paperino aveva surclassato Topolino da un pezzo e l’ultimo cortometraggio animato regolare di Mickey Mouse era del 1953 (The Simple Things). Riguardo quest’ultima storia di Walsh, è da dire che – com’è intuibile dalla rarefatta diegesi – non ci sarà alcuna indagine sulla provenienza del piccolo Davy, poiché le sue caratteristiche e le situazioni in cui è calato servono solo a muovere le gag (non che personaggini simili fossero una novità nella striscia comica: si pensi al piccolo montanaro «Jughaid» introdotto nella striscia Barney Google da Billy DeBeck a fine anni ’30). Si tratta di scenette “su commissione” che purtroppo in qualche caso si mostrano stiracchiate, palesando talvolta il dichiarato intento promozionale (a sorpresa, vi saranno molti sketch più riusciti tra quelli totalmente autoconclusivi che inizieranno di lì a poco, perché non obbligati a stiracchiare alcuno spunto narrativo), ma ottimo – e sfrontato – è almeno quello del Piccolo Davy che con la sua forza persuasiva mette in riga Minni (le donne devono solo «cucinare, lavare e cucire»). Il sorriso pacioso di Topolino in qualche vignetta anticipa l’andamento delle strisce autoconclusive, anche se Walsh non rinuncerà mai del tutto alle sue trovate beffarde e destabilizzanti, e i suoi pizzicotti – pur non graffiando – manterranno la loro efficacia (la sua ultima striscia ufficiale è del 1962), mentre distensione e compiacenza generali animano quasi del tutto le strisce del suo successore Roy Williams (seguito da Del Connell). Si tratta della praticità e del buonsenso piccolo-borghese degli imminenti ’60 che lemme lemme stanno mettendo a riposo forzato le scintille irrazionali che scuotevano la vita di Topolino (e che il lettore seguiva in una magica sospensione di incredulità) nelle sue precedenti storie avventurose o comunque drammatiche. Ad ogni modo, il confronto e scontro uomo/donna, spesso cinico e tragico nelle storie a continuazione, qui si addolcisce notevolmente, essendo scopo d’ora in poi il generare nel fruitore un calore e una riconoscibilità di stampo quotidiano e finanche domestico. Il Piccolo Davy (parodia e insieme promozione del coevo serial tv con Fess Parker prodotto dallo stesso Walsh nel programma Disneyland), essendo apparso fino al 1961 in storie per i comic book, è l’unico personaggio walshiano che può vantare un passaggio dalla striscia agli albi a fumetti. A Davy si unisce nella storia di Walsh e Gottfredson il Grillo Saggio di Pinocchio: la sua presenza inattesa si spiega col fatto che era stato promosso a “presentatore” di diversi programmi televisivi disneyani, e qui cambia appropriatamente il suo nome originale Jiminy Cricket in Jiminy Crockett («Come semplice Jiminy Cricket non facevo molta strada, ma ora come Jiminy Crockett mi si apre tutta una nuova carriera»). Chi fosse stupito dalla presenza del Grillo di Pinocchio pensi che poco dopo, nelle sequenze autoconclusive, farà la sua comparsa perfino Dumbo! Intento a suonare e ad oziare, quest’incarnazione del grillo parlante richiama molto la cicala temporeggiante della famosa favola di Esopo. Verso la fine la testa dei Topi si fa nettamente rotonda e i tratti facciali più squadrati, in un rigore formale che vuol farsi definitivo. Alcune cronologie escludono dal computo la striscia del 4 ottobre ma in realtà, presentando Topolino e Jiminy appoggiati a una balaustra (l’uno all’insaputa dell’altro) per guardare le scavatrici al lavoro dopo essersi reciprocamente detti di «avere una giornata piena di impegni», questa chiude idealmente il mini-ciclo del Piccolo Davy: è una striscia che annuncia la placidezza e il conformismo degli anni a venire. Gottfredson disegnerà la striscia di Topolino per altri 20 anni, fino al 1975. Nel 1990 per celebrare i 60 anni del personaggio saranno ideati brevi cicli in striscia fino al 1995 (spesso adattando antiche storie di Gottfredson), ma con scarso successo di critica e pubblico, così la striscia chiuderà i battenti proprio in quell’anno (sul groppone ne totalizzò 65 netti). Nota anche come Topolino e il ritorno di Davy Crockett.

Link Inducks: YM 139

Lascia un commento