Topolino e l’illusionista ** (1941)

Topolino e l’illusionista ** (s. t., poi Mickey Mouse – Love Trouble, USA 1941, b/n, 72 strisce) Merrill De Maris (S) e Floyd Gottfredson (T e D), strisce giornaliere 14/4-5/7/1941. Di ritorno da un lungo viaggio, Topolino scopre che Minni è corteggiata da un elegantone di città, Bubbo Rodinì [Montmorency “Monty” Rodent in originale, pronuncia «Rodawn»], provvisto di lussuosa auto e – apparentemente – di contatti importanti nell’alta società. Minni accetta di ottimo grado la sua corte, sminuendo Topolino che l’ha trascurata per troppo tempo. Topolino però si procura un’altra fiamma, la topolina dal manto grigio Millicent Van Gilt-Mouse, di estrazione altolocata. A questo punto il confronto tra le due coppiette rivali si fa ancora più agguerrito. Fino alla sorprendente (e tripla) rivelazione finale. Quasi un remake di Topolino e il bel gagà, ma stavolta più che un dramma è un battibecco sofisticato sulla traccia delle commedie con Cary Grant e Katharine Hepburn (Christopher E. Barat tira infatti in ballo un paragone con Scandalo a Filadelfia, 1940). Ma la sceneggiatura ha il respiro corto e non va oltre gli elementari meccanismi di provocazione della gelosia nel partner. Diverso dal Bel gagà del 1930 è, comunque, il ruolo di Minni. Non più preda passiva delle macchinazioni del damerino di città, è timoniere dei maneggi: è fortemente determinata a non far più la figura della tappezzeria nella vita di Topolino, mentre questi vive avventure ai quattro angoli del globo (ci si avvicina alla gender equality). Curiosa, in tal caso, la somiglianza del dittico Topolino all’età della pietra/Topolino e l’illusionista col romanzo Il mondo perduto (The Lost World, 1912) di Arthur Conan Doyle: tornato dalla terra dei dinosauri, il protagonista Edward Malone trovava la fidanzata in sposa a un altro uomo, specularmente Topolino dopo la sua avventura preistorica scopre Minni circuita da un bellimbusto. Simpatico il telegramma cantato da Pippo, che rivela di fronte a tutti il vero stato sociale di Bubbo (riecheggia lo smascheramento del cattivo tramite canzone nelle vecchie fiabe, una tipologia della funzione dello svelamento dell’antagonista o del falso eroe individuata da Vladimir Propp). Il ripasso a china è di Bill Wright. Bubbo Rodinì (definito «illusionista» dal titolo italiano per via dei suoi giochi di prestigio, a dirla tutta di secondaria importanza) sia in Italia che all’estero è stato spesso assimilato al Bel gagà del 1930 o al Mortimer del cortometraggio animato Mickey’s Rival, poi apparso in un mini-ciclo di tavole domenicali dello stesso anno. Seguita da Topolino agente di pubblicità.

Fonti:

Link Inducks: YM 045

Thomas Andrae, Of Mouse & Man 1940-1942: Slipping into Darkness, in David Gerstein (ed.), Floyd Gottfredson, Gary Groth (ed.), Mickey Mouse: Lost in Lands of Long Ago, «Floyd Gottfredson Library» #6, Fantagraphics Books, Seattle (WA), ottobre 2014, pp. 8-13. 

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