Zio Paperone e il sosia elettronico **** (1967)

Zio Paperone e il sosia elettronico **** (Italia 1967, col., 38 p.) Rodolfo Cimino (S) e Romano Scarpa (D), Topolino #629 (17/12/1967). Dopo aver seguito un corso serale (gratuito) di elettronica, Paperone mette a punto in gran segreto un robot, rivestito di un materiale plastico che imita le sue fattezze. La funzione occulta della sua copia elettronica consisterà nel captare e registrare su nastro il pensiero dei finanzieri concorrenti, ma Paperone inizia a usufruire più del dovuto del suo duplicato e questi, sempre più affamato di energia elettrica, lo rinchiude in un’area off limits del grande Deposito e inizia un iter affaristico facendo a meno del suo creatore. Ma per il robot sarà impossibile non tradirsi, specialmente davanti ai nipoti di Zio Paperone. Ingegnosa variazione sul tema del doppio malvagio e pietra miliare della fumettografia ciminiana, questa storia compendia le più brillanti qualità della produzione di Cimino ad essa anteriore e successiva, declinandole in un racconto robusto che costituisce un apologo mai comunque in netta contrapposizione col progresso tecnologico. Semmai, l’invito dell’autore è ad un lucido equilibrio – arduo da raggiungere per l’essere umano – le cui coordinate non sono semplicisticamente servite da Cimino su un piatto d’argento. I riferimenti disseminati nel suo tessuto sono calati nel contesto (attentamente Cimino aggira l’imperante declino della cibernetica come scienza autonoma riallacciandosi al suo scopo primario, quello di osservare le funzioni di un cervello e simularle per mezzo di segnali in determinati circuiti), ma la vicenda si proietta nel futuro senza goffaggini imponendosi come un capolavoro senza tempo. La «novella gioiosa» [Emanuele Rossi Ragno] di Cimino acquista tinte fosche in una sceneggiatura perfetta e credibile in ogni sua pagina, con ciascuno dei Paperi in possesso della propria peculiare psicologia, che l’autore – lungi dal darla per scontata, come avrebbero fatto altri autori – si impegna invece a delineare mediante brevi ma efficaci saggi sin dall’inizio della storia, nonostante il dichiarato protagonismo di Zio Paperone. L’alchimia tra tutti loro è tale da portarli ad azioni e reazioni visti raramente nel fumetto Disney, rendendo entusiasmante e verosimile l’apice dello scontro finale col robot (denudato dell’involucro di plastica, con le antenne del micro-radar bene in vista sulla testa), scena che regala ancora i brividi dopo tanti decenni. Difficilmente, infatti, Cimino o altri autori Disney sono altrove arrivati a descrivere in modo altrettanto palpitante il crescendo di paura – e le esplosioni della stessa – di cui sono vittime i Paperi. Ottimo anche il ruolo dato al maggiordomo Battista nelle sue poche scene, ancora lontano dal ricoprire una posizione primaria nel cast delle storie di Cimino. In tutto ciò, Cimino non dimentica di riservare ai dialoghi la consueta cura per cui sono conosciuti: il robot chiama Paperone «vecchio noioso», ricordandosi che così lo definiva Paperino in un suo pensiero da lui captato (durante la comicamente irresistibile sequenza in cui Paperone testa per la prima volta la capacità della sua creatura elettronica di leggere il pensiero altrui). Il plot inerente a una sostituzione di Paperone da parte di un robot sarà sfruttato nuovamente dallo stesso Cimino, ma anche da altri autori (ovviamente senza la lungimiranza del modello). Nelle ristampe della storia, discorsi goffamente riscritti mirano a nascondere la volontà forsennata del robot di «ubriacarsi di energia elettrica». Il ripasso a china è del giovane Giorgio Cavazzano, che in quell’anno aveva già cominciato a disegnare in proprio qualche storia.

Fonti:

Link Inducks: I TL 629-A

Paperon de’ Paperoni, zio Rodolfo e altri miti [l’articolo non è più online; si attende un suo ritorno]

5 pensieri riguardo “Zio Paperone e il sosia elettronico **** (1967)

  1. ciao 🙂
    ricordi per caso “Fotofregoli” e/o la storia di Pippo che si scambia di corpo con Gambadilegno per colpa dello “Xenon”? ! grazie

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      1. no no 🙂 roba anni 70… Fotofregoli lo trovi facilmente cercando su google, mi pare numero 913 o 973 (con Paperone). Dell’altra invece non ricordo il titolo e ho provato a cercarla con alcune parole ma senza esito…

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      2. Dovrebbe essere una storia di Bordini. Se è quella, ricordo principalmente la parte finale, coi Bassotti che hanno le personalità di Paperino e Paperone e viceversa.

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