Paperino re delle banane *½ (Donald Duck in Panama, USA 1953, col., 17 p.) Jack Bradbury (D), Vacation Parade #4 ([7/]1953 [26/5/1953]). Timorosi che anche la presente estate trascorra senza che possano concedersi il minimo svago, Qui Quo Qua fanno in modo che Zio Paperone conceda a Paperino un prestito di 10.000 dollari, a patto che alla fine della sua vacanza Paperino consegni nelle mani del ricco parente la somma raddoppiata (che tanto gli renderà la sua generosità Paperone lo ha appreso dall’oroscopo, in cui ripone cieca fiducia). Paperino conosce i termini dell’accordo con Zio Paperone soltanto tardi, poiché Nipotini non avevano capito il suo linguaggio tecnico, così una volta a Panama Paperino deve ingegnarsi per trovare un affare che gli frutti 20.000 dollari. Molto difficile, tanto che si abbandona senza analisi nell’acquisto di 20 tonnellate di banane da un’azienda locale dello stesso Zio Paperone, sperando di rivenderla alle navi di passaggio sul canale. Speranza vana: le banane si comprano acerbe, e quelle dei Paperi non lo sono. Le dinamiche proposte fra i protagonisti e i vari personaggi secondari generano gag elementari, ma elementari sono anche gli strumenti con cui si esprimono visivamente le elaborazioni mentali di Paperone. Anche Bradbury pare sotto tono, e della strombazzata Panama non si vede nulla. Vale come studio preparatorio inconsapevole per Paperino dirigente d’azienda (1988), una commedia di Carlo Gentina meglio organizzata con protagonisti che, oltre a sviluppare una visione d’insieme in chiusura del narrato, sono anche più credibili e in linea con la loro psicologia più attesa.
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