Topolino e gli zingari **½ (1931)

Topolino e gli zingari **½ (s. t., poi Mickey Mouse and the Gypsies, USA 1931, b/n, 96 strisce) Floyd Gottfredson (S e D), strisce giornaliere 20/7-7/11/1931. La Banda Disney (almeno, il gruppetto esistente in data 1931) va in campeggio. Dopo numerose vicissitudini dovute agli imprevisti e all’inesperienza di Topolino e Orazio come campeggiatori, la congrega fa amicizia con una brigata itinerante di zingari. Dapprima i gitani gli spillano soldi vendendo loro cianfrusaglie e leggendo il futuro, ma quando la Regina degli zingari apprende da Clarabella che Minni è un’ereditiera, pianifica in quattro e quattr’otto il rapimento della fidanzata di Topolino a scopo di riscatto. I primi due mesi di strisce adattano a loro modo i cortometraggi vacanzieri di Topolino, mentre lo showdown finale nel mulino (dove Minni è legata per esser fatta a pezzi dalla macina) è molto teso e coinvolgente, rende tangibile il peso di due culture profondamente diverse a confronto (gli ovvi stereotipi spiccano sopra ogni altra cosa, ovviamente) e prefigura il certosino lavoro di Gottfredson nella costruzione della suspense per le storie più mature. Prima di quel momento, purtroppo, mancano le “linee di fuga” narrative verso i momenti clou: vero è che la striscia era ancora in rodaggio e la diluizione delle vicende – oltre a creare un filo rosso con gli analoghi corti animati – serviva a darsi il tempo necessario per elaborare le sterzate cruciali, ma qui il passaggio vertiginoso tra la rappresentazione folkloristica e spiantata del campo gitano (con le classiche danze, gli orsi ballerini ecc…) e la decisione perentoria della Regina degli zingari (ispirata probabilmente alla Bohemian Girl di Michael William Balfe) dà un ulteriore colpo basso alla già claudicante omogeneità della storia. Come fosse una decisione improvvisata di Gottfredson, tanto che gli stessi zingari obiettano alla Regina che «di questi tempi è molto pericoloso», e nell’epilogo Topolino e amici riescono effettivamente a sbaragliarli con relativa facilità (sono fuori allenamento?). Pluto, appena presentato ai lettori dei quotidiani, è interessante e ha un ruolo indispensabile nella mortale resa dei conti al mulino. Le numerose gag che precedono l’ingresso degli zingari sulla scena non sono sublimi (spiccano quelle con protagonista Clarabella, vera mattatrice: indossa un costume da bagno da reginetta del 1908; le si restringe causandole imbarazzo; è poi costretta a fornire i propri mutandoni per far correre a vela la barchetta in cui si trovano) ma contribuiscono a delineare la psicologia dei personaggi, che si trovano ora più che mai a un fondamentale punto di svolta dopo le indecisioni iniziali di Gottfredson e le trame più blande (e questa è inoltre la prima volta in cui Topolino, Orazio, Minni e Clarabella agiscono tutti insieme). Col varo della tavola domenicale di Mickey Mouse nel gennaio 1932, Gottfredson preferirà dirottare proprio lì i plot più scopertamente umoristici, e infatti parte di Topolino al Lago Polveroso – scandita in pagine settimanali – sarà quasi un remake del contenuto più leggero di Topolino e gli zingari. Ottimi e dinamicissimi i disegni di Gottfredson (ripassati a china da Al Taliaferro), mentre l’attenzione al paesaggio in cui la trama è inscritta non è ancora totale. Nota anche come Mickey Mouse and the Ransom Plot, e in Italia come Topolino e la banda dei gitani. Seguita dalla breve Topolino pompiere.

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