Topolino e il terraplano **½ (1954)

Topolino e il terraplano **½ (s. t., poi Mickey Mouse – A Fatal Occupation, USA 1954, b/n, 90 strisce) Bill Walsh (S) e Floyd Gottfredson (D), strisce giornaliere 1/2-15/5/1954. Dopo aver salutato i gorilla Umbrage e Magnolia che partono per la loro luna di miele, i giorni di Topolino si fanno insoliti: non sa chi sia a fargli trovare la casa linda e sistemata più la colazione sempre pronta sul tavolo, e il misterioso benefattore provvede inoltre ad abbellire l’intera città di nascosto da tutti. Topolino scopre che si tratta di Wing Ding, ometto che proviene dal centro della terra e si esprime mediante cartelli luminosi che mostrano scritte. È venuto a prelevare Topolino per nominarlo re del suo paese, Concavia (in cui si vive capovolti rispetto alla superficie, e in un silenzio assoluto), perché la guidi nella guerra contro i temibili Twitz, esseri perniciosi e invisibili. Un riluttante Topolino segue Wing Ding nel sottosuolo mediante un enorme mezzo perforante alimentato da diamanti: il terraplano. A un certo punto Wing Ding e il re dei Twitz giungeranno a contendersi Topolino, ma quest’ultimo saggiamente sceglie di non metter bocca in politica (la critica americana vi ha ravvisato una sentita sfiducia nella politica estera del Paese dopo la Guerra di Corea). Wing Ding è un terzo Eta Beta (dopo il robottino Magneto del Deserto del nulla) e come lui proviene dal centro della terra, singolarmente più scene sono efficaci ma il fulcro dello script (che ricorda un episodio ambientato sottoterra del primo serial cinematografico di Flash Gordon) procede incerto fino ad assestarsi sulle trovate surreali in stile Pianeta Minorenne o Città subacquea (l’esercito di Concavia è composto unicamente da due sonnacchiosi individui che sparano con fucili a marshmallow per distrarre e causare acidità ai Twitz) e ciò non è affatto un male, ma la verve non è ai soliti livelli. A metà storia Walsh si stufa dell’espediente straniante dei cartelli che sostituiscono i dialoghi (in un paio di vignette il cartello assume dimensioni ridicolmente mastodontiche) e allora assegna un traduttore universale – vocale – al copricapo di Wing Ding. Buona l’idea delle tigri di fumo dalle orbite vuote e quella dei Twitz invisibili (perché bidimensionali), i quali ultimi rimandano concettualmente agli assassini invisibili del regno sotterraneo di Muria ne Il pozzo della luna (1919) di Abraham Merritt. Il regno di Concavia, nuova Agarthi, è alla disperata ricerca di un motivo per esistere: quando Topolino libera il paese dalla minaccia dei Twitz, Wing Ding commenta: «Cosa faremo ora senza la guerra? Era il nostro unico passatempo». Conosciuta anche come Underground Kingdom of Concavia, e in Italia come Topolino nel regno sotterraneo. Del terraplano (in originale «earthaplane», ispirato alla «macchina talpa» di una serie di racconti di Edgar Rice Burroughs, ma si pensi anche alla «lavamobile» di una storia a strisce del Popeye di Tom Sims e Bela Zaboly uscita fra il 1944 e il ’45) si ricorderà Onofrio Bramante per progettare l’escavatore della sua gradevole Topolino e la geonave atomica, molto walshiana. Ufficialmente l’unico inchiostratore è Gottfredson, ma il tratto tipico di Bill Wright sembra emergere in sin troppe fisionomie. Seguita da Topolino e l’orfanello riformato, che finalmente ricorre a un soggetto più interessante e poco esplorato dalle storie di Mickey Mouse.

Link Inducks: YM 134


Lascia un commento